Ho trascorso il capodanno in una delle più belle città del mondo, e in una piccola cucina piena d’amore a casa di una Zia, ho dedicato come sempre dei momenti alla lettura.

In un inserto di un quotidiano chiamato “buone notizie” ho letto un bell’articolo e sono rimasto affascinato dal tema che come sempre era legato alla felicità.

Nell’articolo, Paolo Giordano (premio Strega per “La solitudine dei numeri primi”) scrive che la felicità dipende da concatenazioni lunghissime e avere uno sguardo più largo può diventare un vantaggio.

Mi sono fermato un attimo a riflettere dato che sono curioso, ed immediatamente la mia mente si è aperta ponendomi una serie di domande ben precise:

  1. Cosa vuol dire avere uno sguardo più largo?
  2. Perché può diventare un vantaggio?
  3. Cosa devo fare?

Mentre continuavo a leggere in un trafiletto ho letto la seguente domanda: “Ci siamo evoluti o induriti nel cuore? “

Bella domanda!

Continuando a leggere, alla fine dell’articolo ho trovato la risposta che desideravo e dalla quale ho potuto trarne un insegnamento per migliorare e per sviluppare un modo per affrontare le problematiche sia nel personale e sia a livello lavorativo.

Partiamo dall’esempio che cita lo scrittore su quando vediamo un bambino mal nutrito con gli occhi sgranati; ci fermiamo un attimo, proviamo tenerezza e poi dopo qualche secondo lasciamo perdere pensando ad altro.

Risultato: il problema continua a persistere.

Se invece iniziamo a conoscere il problema che ci viene sottoposto, in qualsiasi situazione, dobbiamo attivarci per sapere se esiste un’idea, una strategia, una tecnologia per affrontarlo e, non ultimo, capire quale sarà il nostro beneficio per farlo.

Il risultato sarà il seguente:

Doneremo felicità e ci porterà ad essere felici.

Pertanto avere uno sguardo più largo vuol dire che non bisogna fermarsi, ma si deve approfondire il tema ed agire per risolvere definitivamente il problema.

Se saremo altruisti faremo come sempre del bene agli altri e a noi stessi.

Nuovamente Auguri e buon inizio anno.

Massimo Creati.