Anche oggi, voglio con delicatezza estrema condividere tutto ciò che ho sperimentato e non ciò che ho imparato dai libri.

L’altro giorno dopo aver condiviso dei momenti bellissimi con un caro amico, quando ci siamo salutati gli ho detto:

“Per piacere prega per me, ed io pregherò anche per te.”

Lui salutandomi, testualmente mi ha detto:

“Lo faccio ogni sabato pomeriggio in Chiesa San Martino a fine celebrazione, e tutte le mattine in auto andando a lavoro.

Ho scoperto dallo scorso anno questa abitudine molto utile ed efficace per iniziare al meglio la giornata e chiedere l’aiuto divino.”

La mia risposta:
“Bravissimo, la preghiera Ti mette in comunione con Lui”.

Ritornando a casa, ovviamente ho meditato sulla mia risposta e mi sono chiesto se avevo risposto bene al mio caro amico.

Dopo il mio consueto discernimento, sono arrivato alla seguente conclusione e così dalla prossima volta a chiunque porgo un saluto, sono perfettamente a conoscenza del perché gli chiedo di pregare per me ed anche io per lui.

Facendo riferimento al Vangelo secondo Matteo (Cap. 6 vers. 7, 8):

Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole.
8Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.

Poi, facendo riferimento alla “Lettera agli Ebrei (Cap. 10 – vers. dal 5 al 10) che testualmente dice:

Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
6 Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
7 Allora ho detto: «Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà».
8 Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge,
9 soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo.
10 Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.”

WOW, che meraviglia!

Quindi vuol dire che quello che dobbiamo comprendere e che dobbiamo dire al Signore è:

“Signore sono qua per fare la tua volontà!”

Tutto questo è indispensabile all’apertura del cuore, senza dimenticare che ci possono essere cose nella volontà di Dio che possono andar bene e cose che vanno a cozzare con la sua volontà.

Se ci pensi bene, effettivamente per esempio quando tua figlia o tuo figlio ti chiede una cosa, in verità tu sai quello di cui ha bisogno.

A volte basta veramente poco per arrivare con semplicità al nostro amato Signore in qualsiasi momento del giorno.

Un Padre nostro e subito dopo dire:

“Signore sia fatta in me la tua volontà”.

Da domattina, invece, quando mi sveglierò dopo il Padre nostro dirò:

“Signore sono qua per fare la tua volontà.”

Ricordiamoci questo insieme:

“La preghiera vera non è chiedere, ma mettere in pratica quello che Dio Vuole.”

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