Come ben sai, i miei post settimanali non nascono da un piano editoriale, ma come ho ribadito più volte, nascono da quello che osservo e vivo durante la settimana.

È questo il mio metodo per mettere in moto il tuo pensiero e per mettere a tua disposizione qualche spunto di riflessione per migliorare la nostra consapevolezza e la qualità della nostra vita.

Giovedì mattina u.s. mi arriva un Whatsapp da un mio carissimo amico “ultraquarantenne” che si chiama Alberto, persona che stimo profondamente, che dice testualmente:

“Nel Tuo prossimo blog potresti parlare di come tutto (anche il pensiero) possa avere una diversa prospettiva solo facendo un passo laterale. (Ti ho stuzzicato vero???)
Ciao a presto Alberto”

Gli ho risposto:
“Bellissimo tema, cercherò di sviluppare un post con piacere.
Scrivimi anche qualche indicazione per far partire il mio cervello.
Ti voglio bene ❤”

Sua risposta:
“Sono c…i tuoi , sei tu il filosofo della compagnia.”

E mi ha fregato in pieno!

Altro che filosofo caro Alberto…….
Sicuramente sono una persona normale e un super curioso.

Ho subito approfondito il tema, e grazie a te ho avuto il piacere di risvegliare alcuni termini che giornalmente utilizziamo, ma soprattutto ho acquisito sempre più consapevolezza su temi che da anni ribadisco per migliorare la qualità della nostra vita e delle Aziende,
ed oggi li condivideremo insieme grazie al mio post confidando di aver centrato il tema.

La Fonte è Wikipedia:
Con il termine “pensiero laterale”, coniato dallo psicologo maltese Edward de Bono, si intende una modalità di risoluzione di problemi logici (problem solving) una parola che sentiamo dire spesso.
Di seguito il significato:
Il problem solving (locuzione inglese che può essere tradotta in italiano come risoluzione di un problema) è un’attività del pensiero che un organismo o un dispositivo d’intelligenza artificiale mettono in atto per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data. Va precisato che il problem solving è solo una parte del processo di risoluzione di un problema: la procedura infatti comprende i processi seguenti: problem finding, problem shaping e problem solving.

Il pensiero laterale prevede un approccio particolare, ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità che prevede concentrazione su una soluzione diretta al problema.
Oggi più che mai bisogna tornare ad approfondire le cose e analizzare a fondo il tutto per trovare delle soluzioni alternative con pragmatismo che portino al benessere di tutti, penso che fosse questo il tema che voleva toccare Alberto.

Una soluzione diretta prevede il ricorso alla logica sequenziale, risolvendo il problema partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, il pensiero laterale se ne discosta (da cui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi per cercare la soluzione.
Il principio che sta alla base di questa modalità è simile al pensiero divergente: per ciascun problema è sempre possibile individuare diverse soluzioni, alcune delle quali emergono solo:

  • prescindendo da quello che inizialmente appare l’unico percorso possibile
  • cercando elementi, idee, intuizioni, spunti fuori dal dominio di conoscenza e dalla rigida catena logica.

È importante quindi disporre di modalità e strumenti che facilitino questi processi di pensiero, per generare creativamente ipotesi da abbinare e combinare con le conoscenze già possedute, fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

È il caso delle mappe creative. Le mappe creative consentono al contempo di fermare le idee e di registrarle, predisponendole per essere poi rielaborate.
Tra queste si collocano anche le mappe mentali di Tony Buzan oppure le solution map, che possono essere utilizzate per facilitare lo svolgimento di sessioni creative basate su tecniche come i sei cappelli per pensare.
Trovi di seguito inserita nel post come immagine una mappa mentale di Ettore Ferrusi e Ti suggerisco di scaricarla e, se riesci, di stamparla in A3 e metterla come quadro nel tuo ufficio, è fantastica!

Massimo Creati questo è impossibile

Ed ecco di seguito, continuando la mia ricerca sempre sul pensiero laterale, che mi trovo correlato il tema del Brainstorming.

Quante volte ne abbiamo sentito parlare, ma tendenzialmente resta sempre un parlare e non viene applicato nel modo giusto.

Ed ecco perché oggi vorrei soffermarmi velocemente sul suo significato e spingerti se hai un’Azienda ad applicarlo sempre con i tuoi collaboratori ed utilizzarlo bene nelle riunioni, perchè nascono delle idee e delle soluzioni meravigliose.

L’espressione brainstorming, o brain storming (traducibile in lingua italiana come assalto mentale, o “tempesta di cervelli”) è una tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Deriva direttamente dal metodo delle Quaestiones disputatae delle Università medievali.
Il metodo del brainstorming iniziò a diffondersi nel 1957, grazie al libro Applied Imagination del dirigente pubblicitario Alex Faickney Osborn.

Tipicamente durante un brainstorming le idee suggerite vengono, di volta in volta, riportate su lavagne o grandi fogli per rimanere visibili a tutti durante la sessione.

Tipicamente durante un brainstorming le idee suggerite vengono, di volta in volta, riportate su lavagne o grandi fogli per rimanere visibili a tutti durante la sessione.

Sinteticamente consiste, dato un problema, nell’organizzare una riunione in cui ogni partecipante propone liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate, paradossali o con poco senso apparente) al problema, senza che nessuna di esse venga minimamente censurata.

La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, terminata la seduta di brainstorming.

Il risultato principale di una sessione di brainstorming può consistere in una nuova e completa soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma di lavoro per trovare in seguito una soluzione.

Il metodo dell’assalto mentale non manca di pareri critici da parte di numerosi studiosi, tuttavia resta una tecnica molto comune e popolare usata in un gran numero di impostazioni aziendali.

Il brainstorming ha molte applicazioni pratiche, ma il suo maggiore uso riguarda:

  • Lo sviluppo di nuovi prodotti – ottenendo idee per nuovi prodotti e migliorando i prodotti esistenti
  • Pubblicità – sviluppando idee per campagne pubblicitarie
  • Risoluzione di un problema – analizzando dati, cause, soluzioni alternative, analisi di impatto, valutazioni
  • Gestione di processi – trovando sistemi per migliorare gli affari e i processi di produzione
  • Gestione di progetti – identificando gli obiettivi del cliente, i rischi, le variabili, le risorse, i ruoli e le responsabilità, ecc.
  • La costruzione di una squadra – generando condivisione e discussione di idee per stimolare i partecipanti a pensare
  • Pianificazione d’impresa– sviluppando e migliorando l’idea di un prodotto.
  • Preparazione di un processo giudiziario da parte di avvocati.
  • Creazione artistica.

Non dire mai “questo è impossibile!” ma chiediti: “come ciò può divenire possibile?”

📷 di Saro Di Bartolo