il Manifesto

Voglio trasmettere tutta la mia esperienza e far comprendere soprattutto che, prima di sviluppare compiutamente la propria azienda, occorre adempiere a numerose fasi intermedie. E ancor più prima di fare questo bisogna conoscere sé stessi, sapere cosa vogliamo davvero fare nella vita.

Voglio raccontarti una storia nella storia.
Io – il Massimo da tutti conosciuto – fremo dalla voglia di narrarti il mio cammino di professionista e di studioso. A cui però, ho aggiunto un percorso di luce e di fede che mi rende ancor più vicino a te e a tutti quanti siete destinatari del mio manifesto. Ora posso interpretare la nostra esperienza di vita non solo con gli strumenti della professione, ma anche attraverso lo studio della Parola di Dio, i documenti del magistero della Chiesa Cattolica, il Catechismo della Chiesa Cattolica, e gli scritti dei maggiori teologi e biblisti, in cima ai quali brillano il carissimo Papa Ratzinger, Benedetto Prete, Mario Serentà, Alberto Maggi, Cesare Marcheselli-Casale ed altri illustri.

Ciò affermato, se ti va, Ti dico che possiamo camminare finalmente insieme; la mia esperienza e la mia fede possono e devono diventare “la mitica lampada di Diogene” che conduca persone meravigliose alla verità e alla luce, all’incontro, al dialogo, alla collaborazione, alla comprensione reciproca, alla cultura che appartiene a tutti.

In un mondo in cui i saggi son sempre meno, le tradizioni son sempre più dimenticate, i vecchi abbandonati, lo stesso sistema scolastico e le istituzioni pubbliche incapaci di far crescere nel dialogo e nella progettazione, i termini “volere e potere” sono assurti a parole vuote e meramente pretestuose. Di qui il mio proposito: aiutare le persone a conoscere i propri limiti e a superarli e, soprattutto, a fare tutto questo con il nobile ausilio della fede.

Io sono la stessa persona di sempre che però tre anni fa ha deciso di convertirsi, con un cambio radicale di mentalità nella scala dei valori che regolano la propria esistenza, rinunciando a ogni forma di prestigio per poter mettere la propria vita a servizio dell’essere umano.

Voglio anche che tu sappia una cosa di me:
“Non ho paura di essere né giudicato, né valutato.
Perché io so quello che sto facendo, e lo faccio al meglio che posso.
Poi qualcuno troverà qualche mia idea sbagliata, a me, però interessa il giusto, non il consenso.
Non mi è mai interessato!

Dobbiamo ricordarci insieme una cosa:
“Chi ama è sempre libero: possono impedirci di muoverci, di guardare, di parlare,
ma nessuno può impedirci di amare, mai.”

Per far crescere il grano buono non serve accanirsi contro la zizzania, ma occorre saper vedere il bene negli altri, sviluppando gentilezza, dialogo, comprensione e perdono.

Eh già… il dialogo
Il dialogo è importante, perché è un modo per conoscersi meglio, per creare un legame più profondo, più vero, più genuino, più intenso. Per scambiare pareri ed opinioni in maniera educata, civile, costruttiva e semplice. Ed anche con il dialogo si può vivere l’amore, che vuol dire essere sempre pronti all’ascolto dell’altro.

Tutti parlano di “volere e potere” ed io non sono d’accordo
Volere è potere sono nella misura in cui i nostri “voglio” sono rispettosi dei nostri “posso”.
Tutti noi, infatti, abbiamo un limite, io per primo.

E’ bene che facciamo pace con questa parola troppo demonizzata e che andrebbe invece valorizzata in quanto campanello di allarme, utile a evitarci rovinose cadute in baratri dai quali è complicato uscire.

Qualcuno di noi ha limiti culturali più estesi, confini più ampi entro i quali esprimere sè stesso, ma che comunque esistono e di cui è sempre bene tenere conto. Certo alcuni limiti sono frutto solo della nostra immaginazione: infatti lo scopo del mio lavoro, da anni ormai, è proprio quello di aiutare le persone a riconoscerli e liberarsene.

E proprio con un percorso formativo che amorevolmente ti suggerisco, possiamo sfidarli, cercare di superarli, allargare la nostra zona di confort, ma sono imprenscindibili.
Questa verità, per come la vedo io, dovrebbe spazzare via un bel pò di frustrazioni in tutti coloro che, dopo essere stati assordati dallo slogan “volere è potere”, potranno finalmente pensare a qualcosa del tipo: “Oh Signore, ti ringrazio, adesso mi sento meno povero di quanto mi sentissi prima.”

Ognuno di noi può (e per certi versi deve) sforzarsi di fare sempre quel pezzo in più rispetto a quello che crediamo possibile, ma con la misura che deriva da una valutazione intelligente ed oggettiva.

Attenzione, certo in questo mondo ci sono anche, oltre al sottoscritto, tantissimi professionisti seri e competenti (e ne conosco), che hanno un approccio intelligente ed etico, ma purtroppo, da una parte non rappresentano la maggioranza, dall’altra, mancano di quell’ingrediente che è a mio avviso tra i cinque, che elenco di seguito, il più importante, da mettere in atto ogni giorno: l’amore (1)
I restanti quattro sono:

  1. Coscienza
  2. Scienza (preparazione)
  3. Consapevolezza
  4. Umiltà

E’proprio quell’amore che rende entusiasta l’essere umano.

Attenzione, però: non sto parlando solo di imprese professionali (come il raggiungimento di particolari obiettivi o l’acquisizione di un’azienda).
Recuperare una relazione sentimentale in crisi, ad esempio, è un percorso potenzialmente stimolante e impegnativo tanto quanto un avanzamento di carriera o un cambiamento lavorativo.
Diventare bravissimi public speaker, pure. Trasferirti in un’altra casa, idem.

Insomma, dando per scontato che ciascuno di noi abbia un proprio viaggio in corso (tutti vogliamo qualcosa, tutti vogliamo diventare una versione migliore di noi stessi – beh, dài quasi tutti – e tutti abbiamo limiti che potrebbero scontrarsi con i nostri desideri), fermati e chiediti:
Cosa voglio davvero?
Quali sono, realisticamente, le azioni che posso compiere
e che sono sotto il mio diretto controllo?
Quali sono gli elementi imponderabili, ovvero quelli
che dipendono dalla volontà altrui?
E quali sono i miei limiti oggettivi?

Ognuno di noi avverte o può avvertire i propri limiti, sa dove osare, dove poter arrivare.

Attualmente, il mondo sia come vita personale che come lavoro, è sempre più complesso, per cui si rendono necessari nuovi approcci e nuovi strumenti.

Il mio obiettivo in tutto questo è uno solo:

“Gioire della tua gioia è il mio più grande desiderio, sarà la mia più grande soddisfazione.”

Sarà un piacere per me averti come amico destinatario. Intanto, non esitare a contattarmi per qualsiasi esigenza e/o chiarimento.

Ti abbraccio forte,
Massimo.

Il mio indirizzo email è il seguente:

massimo@creati.it