Qualche giorno fa ho letto, e ascoltato successivamente a Messa, il passo del Vangelo di Giovanni che riporto di seguito:
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,31-36)

Chi viene dall’alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Come sempre, ho cercato di approfondire e meditare questa straordinaria parola, ahimè da solo, perchè come spesso succede, nel compito non facile che i sacerdoti hanno, cioè quella dell’omelia, non ci ho capito proprio nulla, e in generale quello che succede è che tutti, potremmo restare ignoranti a vita, oppure essere delle pecorelle che seguono il pastore senza un senso ben preciso.
Quel senso che unito a conoscenza e consapevolezza invece potrebbe aiutarti a comprendere bene quanto Dio è amore e quanto la sua parola può salvarci la vita, farci vivere meglio, ed essere testimoni ogni giorno con la nostra vita della sua luce.

E allora mi sono messo ad approfondire, ed ho letto un commento del Santo Padre (lo puoi trovare ogni giorno, nel vangelo del giorno su vaticannews.vatican, che riporto di seguito testualmente:

Commento del Santo Padre Papa Francesco
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nell’unigenito Figlio di Dio» (Gv 3,17-18). Questo significa allora che quel giudizio finale è già in atto, comincia adesso nel corso della nostra esistenza. Tale giudizio è pronunciato in ogni istante della vita, come riscontro della nostra accoglienza con fede della salvezza presente ed operante in Cristo, oppure della nostra incredulità, con la conseguente chiusura in noi stessi. Ma se noi ci chiudiamo all’amore di Gesù, siamo noi stessi che ci condanniamo. La salvezza è aprirsi a Gesù, e Lui ci salva, e chiediamo perdono. Ma per questo dobbiamo aprirci all’amore di Gesù, che è più forte di tutte le altre cose. L’amore di Gesù è grande, l’amore di Gesù è misericordioso, l’amore di Gesù perdona; ma tu devi aprirti e aprirsi significa pentirsi, accusarsi delle cose che non sono buone e che abbiamo fatto. (Udienza generale, 11 dicembre 2013)

L’amore di Gesù è grande, l’amore di Gesù è misericordioso, l’amore di Gesù perdona, ecco perchè dobbiamo aprirci all’amore di Gesù.

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