Quando decisi di aprire il mio Blog, il principio più importante che mi sono imposto era quello di scrivere su temi veri, sulle mie esperienze reali e vissute e sulle persone che esistono veramente e che mi hanno accompagnato nella vita personale e professionale in tantissimi anni.

“Le storie sono belle, se sono vere.”

Oggi vorrei dedicare il mio articolo ad un mio grande amico che mi ha accompagnato per anni da Catania verso Bologna, poi Forlì e poi Rimini e viceversa, con un mezzo che a mio avviso è il più straordinario che esista al mondo: l’Aereo.

Lui si chiama Corrado Pozzi, è un super Pilota in Aeronautica e in quel periodo, quando ogni settimana viaggiavo per andare verso la mia amata Sicilia e poi tornare a casa a Riccione nei fine settimana, era Comandante in Wind Jet.

Era il periodo prima di quel fatidico 11 settembre, ed ancora potevi essere ospitato nel cockpit dell’aereo e provare delle emozioni uniche e di questo ne sarò sempre grato e ringrazio Corrado per avermi regalato dei momenti indimenticabili ed anche di grande insegnamento per la vita.

Se solo per un attimo tutti ci fermassimo e ci mettessimo a lavorare con standard qualitativi, metodi e procedure che si utilizzano in Aeronautica, sarebbe un mondo migliore. Tranquilli però, siamo tutti ancora in tempo, basta volerlo, in qualsiasi ambito lavoriamo.

Corrado mi ha risposto con un suo prezioso contributo, in merito ai miei umili pensieri che ho il piacere di condividere sul Tema dell’Etica e testualmente riporto la sua lettera:

Caro Massimo,
ho letto con attenzione i tuoi pensieri sul blog.
Ammiro molto la passione e la costanza con cui metti in risalto il problema dell’etica, nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni. Conoscendoti di persona, non posso che ritenere la tua persona assolutamente compatibile con questa visione.
Però io, di aziende etiche non ne ho mai incontrate. Ho incontrato persone etiche, che nel loro piccolo fanno l’azienda etica. Ma questo vale nel solo momento in cui loro lavorano in essa. Appena lasciano, questa ritorna al solito sbando commerciale. Si potrebbe lottare per lasciare qualcosa in azienda che la renda etica (io ho ben presente il concetto di qualità, lavorando per essa). Ma è lottare contro la natura dell’uomo, che è un animale e che, alla prima crisi, sbatte qua e là come una bestia ferita. Io lo chiamo “affetto da ipossia” cioè da mancanza di ossigeno al cervello. Forse, sigillando l’azienda dall’ambiente esterno si potrebbero mantenere intatti i valori e gli obiettivi conseguiti. Ma ciò non è giusto, si creerebbe una “setta” fine a se stessa e morirebbero le finalità di divulgazione del messaggio etico. L’etica implica educazione e questa necessita di tanto tempo. E quasi mai il prodotto finale esce come lo volevamo all’inizio.
Concludo questo mio pensiero (era da tanto che volevo scriverti) con l’elenco delle doti che credo si dovrebbero sviluppare per ottenere un ambiente fertile all’etica:

  1. Empatia
  2. Sapersi accontentare
  3. Fiducia che se semini bene lasci bene, anche se poco
  4. Tutte le persone hanno una parte buona dentro.

Ti saluto, un abbraccio alla tua bella famiglia, per questo agosto che per noi è speciale e portentoso!!!
Con affetto e stima!

Massimo Creati Una Parte Buona

Penso che non ci sia altro da aggiungere e che una bella riflessione per ognuno di noi possa nascere per mettere in moto il nostro pensiero con un grazie immenso a Corrado.